Nel XVII secolo, gli abitanti della Val Gardena vivevano per lo più di agricoltura e allevamento: la valle era ancora abbastanza isolata, quasi tagliata fuori dal mondo esterno. Durante i lunghi e gelidi inverni delle Dolomiti, i gardenesi trascorrevano il tempo intagliando il legno, realizzando manufatti da poter vendere nei mercati e nelle fiere locali durante l'estate successiva. Col tempo, da attività secondaria, l'arte dell'intaglio del legno acquistò sempre più importanza, fino a diventare una vera e propria ambasciatrice della Val Gardena nel mondo.
Nei secoli successivi gli artigiani della Val Gardena hanno continuato a dare prova di grande abilità, producendo soprattutto sculture sacre che ancora oggi possono essere ammirare in tante chiese e cappelle di tutto il mondo. Più avanti la gamma dei prodotti è stata ampliata, fino a includere anche presepi e giocattoli di legno.
Al giorno d'oggi, chi aspira a diventare uno scultore e lavorare in Val Gardena è chiamato a completare un programma di formazione quinquennale. Malgrado l'onnipresente supporto delle macchine, l'arte dell'intaglio del legno richiede ancora una certa esperienza, un'eccezionale manualità, un buon livello di creatività e la passione per la tradizione.